Urologi, ginecologi e dermatologi: i sessanta primari toscani che guadagnano di più con la libera professione

I fatturati più alti per l’intramoenia sono appannaggio quasi esclusivo degli uomini: tra i medici al top per incassi, solo quattro sono donne. I numeri si riferiscono alle tre Asl toscane e alle aziende ospedaliere di Pisa, Siena e Meyer. Careggi non li fornisce.

A volte è una scelta, a volte è una strada obbligata per evitare le liste di attesa. La libera professione dà ai cittadini che se lo possono permettere il vantaggio di decidere da quale medico farsi vedere e di accelerare i tempi della visita, dell’esame o dell’intervento chirurgico. Ai professionisti permette di arrotondare, talvolta di raddoppiare o triplicare, lo stipendio. In Toscana a svolgerla sono una parte minoritaria dei medici ma comunque ha un ruolo importante, soprattutto nel campo delle visite, dove nel 2021 ha rappresentato il 10% delle prestazioni erogate dal sistema sanitario, guidato da Simone Bezzini. Nelle classifiche dei primi 10 delle aziende salta agli occhi un dato: le donne sono pochissime. L’intramoenia è un affare da uomini, in un sistema sanitario dove ormai da tempo la presenza femminile di camici bianchi ha superato quella maschile.
Le aziende sono obbligate a pubblicare i dati per ragioni di trasparenza. In Toscana solo Careggi ha ritenuto, per la privacy, di non rendere noto quanto incassano i suoi professionisti e ha numeri fermi al 2018. Tra chi ha pubblicato più di recente i numeri 2021 c’è la Asl Centro.

Alla Asl Centro l’urologia paga

Urologia e ginecologia. Sono le attività specialistiche più richieste e quindi più scelte anche in intramoenia. E sono proprio due professionisti di queste discipline i camici bianchi che guadagnano meglio nella Asl Centro, che comprende Firenze, Prato e Pistoia. In testa, nel 2021, c’era Franco Blefari, urologo e andrologo di Prato, che ha fatturato 250 mila euro. Somma, che come per tutti i suoi colleghi, si aggiunge allo stipendio. Segue con 238 mila euro lo stimato ginecologo di Torregalli, Alberto Mattei. In terza posizione, molto più indietro con un incasso di 124 mila euro, c’è un altro ginecologo, Massimo Fabbiani, che lavora tra Firenze e Borgo San Lorenzo.

Gli incassi sono lordi, non tengono conto delle tasse e di quanto viene versato alla Asl per le spese di gestione delle agende. A parte i più ricchi, a scorrere la lista dei guadagni in intramoenia dei primari della Asl Centro si osserva che molti primari, quasi la metà e cioè il 44% di 338, non fatturano nemmeno un euro l’anno e cioè svolgono il loro lavoro esclusivamente per il sistema pubblico. E se si prende solo chi guadagna più di 10 mila euro, la percentuale sale al 75%.
I dati, tra l’altro, tengono conto solo dei primari, cioè i professionisti che, a parte alcune eccezioni, sono di solito più richiesti dai pazienti, perché hanno un “nome”. Se fossero disponibili per tutti i medici, la percentuale di chi guadagna poco o nulla con il lavoro privato sarebbe probabilmente ancora più alta.
Il quarto in classifica nella Centro è un altro chirurgo, Claudio Elbetti, che guadagna 109 mila euro e fa il proctologo. In sette stanno intorno ai 90 mila euro, Michele Marzocco (urologo di Pistoia), Luca Brandini (dermatologo di Empoli), Pasquale Florio (ginecologo di Pistoia), Ottaviano Tarantino (gastroenterologo di Empoli), Marcello Lucchese (chirurgo bariatrico di Firenze), Andrea Vitali (ortopedico di Firenze) e Ivo Lenzetti (oculista a Prato). A 88 mila euro, tredicesima, c’è la prima donna, la ginecologa Paola Del Carlo, da poco in pensione.

Pisa straccia Siena

L’azienda ospedaliera di Pisa è, tra chi pubblica i dati, quella dove l’intramoenia frutta di più. Ben 23 di loro, su circa 170, guadagnano oltre 100 mila euro l’anno. Il record man 2021 è Rodolfo Capanna, considerato uno dei più importanti oncologi ortopedici italiani (arrivato anni fa da Careggi), con 280 mila euro. Segue Gabriele Materazzi con 255 mila euro. Dirige l’endocrinologia, un settore per il quale Pisa è considerata punto di riferimento nazionale fin dai tempi del professor Aldo Pinchera. Stanno sopra i 200 mila (a 242, 221 e 212) anche Gabriele Naldi, che dirige la chirurgia proctologica, Alessandro Antonelli, un altro endocrinologo, e Marco Nardi, che dirige l’oculistica. L’urologo Giorgio Pomara guadagna 203 mila euro.
A Siena invece solo un primario su 84, nel 2020 ha superato i 100 mila euro. Si tratta del reumatologo Luca Cantarini, che arriva a 110 mila euro.

Il record del dermatologo

Sempre del 2020 sono i compensi pubblicati dalla Asl Sud-Est che copre le province di Siena, Arezzo e Grosseto. I numeri confermano che in questa zona si spende meno per scegliere il medico. O forse ci sono meno liste di attesa. Sono 5 i primari che guadagnano più di 100 mila euro. Qualcuno di poco. Andrea Romani, direttore dell’oculistica di Arezzo, arriva a 187 mila euro. Il secondo per incasso è Pasquale Macrì, direttore della medicina legale sempre di Arezzo con 166 mila auro. Il terzo, Angelo Balestrazzi, oculista di Grosseto, incassa 121 mila euro. L’endocrinologo della città, Massimo Tosti Balducci, è a 105 mila euro e Luigi Ciampalini, ortopedico alla Gruccia di San Giovanni Valdarno, 102 mila.
Molto diverso il discorso per la Asl Nord-Ovest, che copre le province Lucca, Pisa, Livorno e Massa-Carrara. Qui sono 16 i primari che incassano più di 100 mila euro. Il dermatologo Giovanni Bagnoni di Livorno ha guadagnato ben 440 mila euro, ed è il recordman toscano (sempre tenendo conto che mancano i numeri di Careggi). La cifra è molto alta se si tiene conto che la disciplina non è chirurgica (di solito degli interventi complessi di rimozione di lesioni cutanee se ne occupano i chirurghi plastici). Il neurochirurgo di Livorno, Orazio Santonocito, è a 255 mila euro. Franco Passani, oculista di Carrara, è a 220 mila euro. Un altro dermatologo, Franco Marsili dell’ospedale della Versilia, guadagna 218 mila euro. Il ginecologo di Lucca Gian Luca Bracco è a 200 mila euro.

Al Meyer pochi ma buoni

Anche il Meyer di Firenze ha i dati del 2020. Quattro primari superano i 100 mila euro. Qui si incrociano attività molto richieste e attività di altissima specializzazione. L’oculista Roberto Caputo guadagna 280 mila euro e l’otorino Franco Trabalzini 239. Seguono due tra i migliori medici nella loro specialità in Italia e non solo. Il neurochirurgo Lorenzo Genitori, con 167 mila euro, e il neurologo Renzo Guerrini con 123 mila.

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