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L’ALLETTAMENTO PREDISPONE ALLA FORMAZIONE DI ULCERE DA PRESSIONE PREVALENTEMENTE NELLE SEGUENTI ZONE:

Opzioni di Risposta
Mento, guancia, spalla, dorso delle mani, ginocchio.
Occipite, scapola, spalla, processo spinoso, gomiti, talloni, sacro
Occipite, padiglione auricolare, scapola, spalla, processo spinoso, malleoli laterali
Occipite, spalla, scapola, gomiti, ischio, sacro, ginocchia
Padiglione auricolare, scapola, spalla, ischio, sacro, talloni
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La risposta corretta e' la B
L’allettamento prolungato predispone alla formazione di ulcere da pressione, ovvero di aree di necrosi ed ulcerazione dovute alla persistente compressione dei tessuti molli tra prominenze ossee e superfici dure, prevalentemente nelle zone dell’occipite, della scapola, della spalla, del processo spinoso, dei gomiti, dei talloni e del sacro, in relazione anche al tipo di decubito (supino, prono o laterale); fattori di rischio per la formazione di ulcerazioni sono rappresentati da eta’ >65 anni, malnutrizione, incontinenza e disturbi circolatori. Al contrario, mento, guancia, dorso delle mani, padiglione auricolare e malleoli laterali non sono zone frequentemente interessate (risposte A, C, D ed E errate).
L’allettamento prolungato predispone alla formazione di ulcere da pressione, ovvero di aree di necrosi ed ulcerazione dovute alla persistente compressione dei tessuti molli tra prominenze ossee e superfici dure, prevalentemente nelle zone dell’occipite, della scapola, della spalla, del processo spinoso, dei gomiti, dei talloni e del sacro, in relazione anche al tipo di decubito (supino, prono o laterale); fattori di rischio per la formazione di ulcerazioni sono rappresentati da eta’ >65 anni, malnutrizione, incontinenza e disturbi circolatori. Al contrario, mento, guancia, dorso delle mani, padiglione auricolare e malleoli laterali non sono zone frequentemente interessate (risposte A, C, D ed E errate).
COSA SI INTENDE PER ESCARA?

Opzioni di Risposta
Una lesione da grattamento
Piu’ vescicole piene di liquido poste tra epidermide e derma
Una gangrena umida, espressione di necrosi dell'epidermide
una lesione lieve e transitoria della cute
Una gangrena superficiale chiusa e secca, espressione di necrosi dell'epidermide e degli strati superficiali del derma, adesa agli strati profondi
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La risposta corretta e' la E
Si intende per escara una forma di gangrena superficiale chiusa e secca, espressione di necrosi dell'epidermide e degli strati superficiali del derma, ben adesa agli strati profondi e delimitata da circostante tessuto sano; piu’ frequentemente un’escara puo’ essere esito di un’ustione ma essa puo’ comparire anche in seguito a lesioni cutanee di altro tipo, come lesioni da decubito, o a particolari infezioni cutanee, come l’antracosi cutanea.
Al contrario, piu’ vescicole piene di liquido poste tra epidermide e derma possono ricondurre a patologie autoimmuni quali il pemfigoide bolloso, condizione piu’ frequente negli individui di eta’>60 anni caratterizzata dalla comparsa di lesioni bollose generalizzate e pruriginose su cute apparentemente sana o eritematosa (risposta B errata). Di contro, una gangrena umida, espressione anch’essa di necrosi dell'epidermide, si differenzia dalla gangrena secca dell’escara per l’associata colonizzazione batterica e per la prognosi peggiore che spesso rende necessaria l’amputazione della zona interessata, al fine di limitare gli effetti sistemici dell’infezione (risposta C errata). Infine, l’escara non puo’ essere definita come una lesione da grattamento ne’ come una lesione lieve e transitoria della cute (risposte A e D errate).
Si intende per escara una forma di gangrena superficiale chiusa e secca, espressione di necrosi dell'epidermide e degli strati superficiali del derma, ben adesa agli strati profondi e delimitata da circostante tessuto sano; piu’ frequentemente un’escara puo’ essere esito di un’ustione ma essa puo’ comparire anche in seguito a lesioni cutanee di altro tipo, come lesioni da decubito, o a particolari infezioni cutanee, come l’antracosi cutanea.
Al contrario, piu’ vescicole piene di liquido poste tra epidermide e derma possono ricondurre a patologie autoimmuni quali il pemfigoide bolloso, condizione piu’ frequente negli individui di eta’>60 anni caratterizzata dalla comparsa di lesioni bollose generalizzate e pruriginose su cute apparentemente sana o eritematosa (risposta B errata). Di contro, una gangrena umida, espressione anch’essa di necrosi dell'epidermide, si differenzia dalla gangrena secca dell’escara per l’associata colonizzazione batterica e per la prognosi peggiore che spesso rende necessaria l’amputazione della zona interessata, al fine di limitare gli effetti sistemici dell’infezione (risposta C errata). Infine, l’escara non puo’ essere definita come una lesione da grattamento ne’ come una lesione lieve e transitoria della cute (risposte A e D errate).
UN'AZIENDA SANITARIA, UN'AZIENDA OSPEDALIERA, UN DIPARTIMENTO, UN'UNITA’ OPERATIVA POSSONO ESSERE DEFINITI:

Opzioni di Risposta
un sistema semplice
Un sistema complesso
Un sistema chiuso e complesso
Un sistema chiuso
Un sistema aperto e complesso
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La risposta corretta e' la B
Un'azienda sanitaria, un'azienda ospedaliera, un dipartimento, un’unita’ operativa possono essere definiti un sistema complesso organizzato in una complessa rete responsabile di assicurare l’erogazione dei LEA a tutti i cittadini, ovvero delle prestazioni e dei servizi che il Servizio Sanitario Nazionale e’ tenuto a fornire gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket) (risposte A, C, D ed E errate). Piu’ specificamente l’azienda sanitaria, il perno su cui ruota il sistema sanitario di una determinata area geografica, e’ un’azienda dotata di personalita’ giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale alla stregua di un’azienda privata, responsabile della tutela della salute della popolazione residente sul suo territorio in relazione ad un’adeguata assistenza; invece, un’azienda ospedaliera e’ un presidio ospedaliero capace di erogare assistenza ospedaliera, cosi’ come il presidio ospedaliero dell’azienda sanitaria, ma dotata di autonomia gestionale ed indipendenza rispetto all’azienda sanitaria. Inoltre, l’azienda ospedaliera si presenta a sua volta divisa in differenti dipartimenti, organizzati in relazione a diversi criteri, come quello di aggregazione per quadri morbosi a carico del medesimo apparato (cuore, sistema nervoso ecc) o su affinita’ per branca specialistica (area medica, area chirurgica, area diagnostica), coordinante le diverse unita’ operative, responsabili dell’assicurazione dei livelli essenziali di assistenza e dell’attivita’ di didattica e ricerca.
Un'azienda sanitaria, un'azienda ospedaliera, un dipartimento, un’unita’ operativa possono essere definiti un sistema complesso organizzato in una complessa rete responsabile di assicurare l’erogazione dei LEA a tutti i cittadini, ovvero delle prestazioni e dei servizi che il Servizio Sanitario Nazionale e’ tenuto a fornire gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket) (risposte A, C, D ed E errate). Piu’ specificamente l’azienda sanitaria, il perno su cui ruota il sistema sanitario di una determinata area geografica, e’ un’azienda dotata di personalita’ giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale alla stregua di un’azienda privata, responsabile della tutela della salute della popolazione residente sul suo territorio in relazione ad un’adeguata assistenza; invece, un’azienda ospedaliera e’ un presidio ospedaliero capace di erogare assistenza ospedaliera, cosi’ come il presidio ospedaliero dell’azienda sanitaria, ma dotata di autonomia gestionale ed indipendenza rispetto all’azienda sanitaria. Inoltre, l’azienda ospedaliera si presenta a sua volta divisa in differenti dipartimenti, organizzati in relazione a diversi criteri, come quello di aggregazione per quadri morbosi a carico del medesimo apparato (cuore, sistema nervoso ecc) o su affinita’ per branca specialistica (area medica, area chirurgica, area diagnostica), coordinante le diverse unita’ operative, responsabili dell’assicurazione dei livelli essenziali di assistenza e dell’attivita’ di didattica e ricerca.
QUANDO SI MANIFESTA GENERALMENTE LA COMPLICANZA DI ILEO PARALITICO POST OPERATORIO?

Opzioni di Risposta
Dopo un mese dall’intervento
tra la terza e la quinta giornata post operatoria
Tra la seconda e la sesta giornata post operatoria
Dopo la prima settimana post operatoria
Tra la prima e la seconda giornata post operatoria
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La risposta corretta e' la B
La complicanza di ileo paralitico post operatorio, intesa come la persistenza dello stato di paresi della motilita’ gastrointestinale indotta dall’anestesia generale, soprattutto in seguito ad un intervento di chirurgia addominale, si manifesta tra la terza e la quinta giornata post operatoria ed e’ frequentemente associata ad uno stato di infiammazione peritoneale o peritonite, seguente l’intervento chirurgico stesso. Al contrario, l’assenza o la riduzione della peristalsi nelle giornate post operatorie precedenti alla terza e’ da considerarsi un fenomeno normale e para fisiologico mentre la comparsa di ileo paralitico a grande distanza dall’intervento, come ad esempio dopo una settimana o un mese da quest’ultimo, impone la ricerca di altre cause (risposte A, C, D ed E errate).
La complicanza di ileo paralitico post operatorio, intesa come la persistenza dello stato di paresi della motilita’ gastrointestinale indotta dall’anestesia generale, soprattutto in seguito ad un intervento di chirurgia addominale, si manifesta tra la terza e la quinta giornata post operatoria ed e’ frequentemente associata ad uno stato di infiammazione peritoneale o peritonite, seguente l’intervento chirurgico stesso. Al contrario, l’assenza o la riduzione della peristalsi nelle giornate post operatorie precedenti alla terza e’ da considerarsi un fenomeno normale e para fisiologico mentre la comparsa di ileo paralitico a grande distanza dall’intervento, come ad esempio dopo una settimana o un mese da quest’ultimo, impone la ricerca di altre cause (risposte A, C, D ed E errate).
NELLE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO, QUAL E’ LA SEQUENZA DELLA VALUTAZIONE DEL SOGGETTO INCOSCIENTE?

Opzioni di Risposta
Vie aeree - respirazione - circolazione - coscienza
circolazione- coscienza-respiro-traumi del rachide
Coscienza - circolazione - vie aeree - respirazione
Coscienza - vie aeree - respirazione - circolazione
Respirazione - vie aeree - circolazione - coscienza
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La risposta corretta e' la D
Nelle manovre di primo soccorso la sequenza della valutazione del soggetto incosciente e’ rappresentata da: Coscienza - vie aeree - respirazione – circolazione (risposte A, B, C ed E errate). In particolare, il primo step da seguire in caso di soggetto apparentemente incosciente e’ la valutazione dell’effettivo stato di coscienza attraverso lo scuotimento e il richiamo vocale del paziente; in caso di risposta, l’iter del primo soccorso puo’ arrestarsi e il paziente puo’ essere o meno, a seconda delle condizioni cliniche, posto in posizione laterale di sicurezza in attesa di altri soccorsi.
Al contrario, in caso di accertamento dello stato di incoscienza bisognera’ procedere secondo l’acronimo ABC (airway, breathing, circulation), valutando dapprima la pervieta’ delle vie aeree, ed effettuando una modica estensione del capo per impedire l’ostruzione delle stesse da parte della lingua, e poi la presenza/assenza di respiro osservando i movimenti del torace. Infine, verra’ valutata la presenza del circolo attraverso l’identificazione del polso radiale e/o carotideo; in caso di assenza di circolo sara’ possibile procedere alla rianimazione cardio-polmonare, avvalendosi del defibrillatore appena questo sia disponibile.
Nelle manovre di primo soccorso la sequenza della valutazione del soggetto incosciente e’ rappresentata da: Coscienza - vie aeree - respirazione – circolazione (risposte A, B, C ed E errate). In particolare, il primo step da seguire in caso di soggetto apparentemente incosciente e’ la valutazione dell’effettivo stato di coscienza attraverso lo scuotimento e il richiamo vocale del paziente; in caso di risposta, l’iter del primo soccorso puo’ arrestarsi e il paziente puo’ essere o meno, a seconda delle condizioni cliniche, posto in posizione laterale di sicurezza in attesa di altri soccorsi.
Al contrario, in caso di accertamento dello stato di incoscienza bisognera’ procedere secondo l’acronimo ABC (airway, breathing, circulation), valutando dapprima la pervieta’ delle vie aeree, ed effettuando una modica estensione del capo per impedire l’ostruzione delle stesse da parte della lingua, e poi la presenza/assenza di respiro osservando i movimenti del torace. Infine, verra’ valutata la presenza del circolo attraverso l’identificazione del polso radiale e/o carotideo; in caso di assenza di circolo sara’ possibile procedere alla rianimazione cardio-polmonare, avvalendosi del defibrillatore appena questo sia disponibile.
LE DITA A BACCHETTE DI TAMBURO POSSONO RITROVARSI IN CASO DI:

Opzioni di Risposta
Broncopneumopatie ostruttive
Cirrosi epatica
Sclerodermia
Ipertiroidismo
Bronchite acuta
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La risposta corretta e' la D
Le dita a bacchette di tamburo, condizione caratterizzata da un ingrossamento dell’estremita’ delle dita con perdita dell’angolo presente sul letto ungueale, possono ritrovarsi in caso di ipertiroidismo. Al contrario, sebbene esse siano frequenti in caso di patologie polmonari, soprattutto in associazione a malattie polmonari interstiziali ma anche in presenza di carcinoma a grandi cellule o mesotelioma, di solito non si associano a broncopneumopatie ostruttive (risposta A errata). Infine, cirrosi epatica, sclerodermia e bronchite acuta non comportano comparsa di dita a bacchetta di tamburo (risposte B, C ed E errate).
Le dita a bacchette di tamburo, condizione caratterizzata da un ingrossamento dell’estremita’ delle dita con perdita dell’angolo presente sul letto ungueale, possono ritrovarsi in caso di ipertiroidismo. Al contrario, sebbene esse siano frequenti in caso di patologie polmonari, soprattutto in associazione a malattie polmonari interstiziali ma anche in presenza di carcinoma a grandi cellule o mesotelioma, di solito non si associano a broncopneumopatie ostruttive (risposta A errata). Infine, cirrosi epatica, sclerodermia e bronchite acuta non comportano comparsa di dita a bacchetta di tamburo (risposte B, C ed E errate).
LA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE E’

Opzioni di Risposta
Obbligo di dover dimostrare l’assenza di un nesso di causalita’ tra l’azione compiuta e il fatto
Obbligo, intrinsecamente connesso all'esercizio della professione, di rispondere del proprio operato se eseguito in modo non corretto
Obbligo di rispondere in prima persona di un fatto o di un atto compiuto nell'esercizio delle proprie funzioni con piena autonomia decisionale
Obbligo ad operare in modo corretto anche in circostanze non regolamentate dalla norma
Obbligo di rispondere in proprio o in equipe del proprio operato in funzione delle circostanze e delle condizioni in cui si e' realizzato l'operato
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La risposta corretta e' la B
La responsabilita’ professionale e’ l’obbligo, intrinsecamente connesso all'esercizio della professione, di rispondere del proprio operato se eseguito in modo non corretto (risposte A, C, D ed E errate). Essa si divide in tre ambiti: una responsabilita’ penale, la quale sussiste qualora si debba rispondere di un'azione od omissione che viola il Codice Penale costituendo reato; una responsabilita’ civile, la quale rientra, invece, nel diritto privato e che si divide, a sua volta, in responsabilita’ contrattuale ed extracontrattuale ed una responsabilita’ disciplinare che deriva dal rapporto di subordinazione tra l'infermiere e il datore di lavoro e dal rapporto tra l'infermiere e il Collegio ordinistico-disciplinare che scaturisce dall'iscrizione obbligatoria all'Albo professionale.
La responsabilita’ professionale e’ l’obbligo, intrinsecamente connesso all'esercizio della professione, di rispondere del proprio operato se eseguito in modo non corretto (risposte A, C, D ed E errate). Essa si divide in tre ambiti: una responsabilita’ penale, la quale sussiste qualora si debba rispondere di un'azione od omissione che viola il Codice Penale costituendo reato; una responsabilita’ civile, la quale rientra, invece, nel diritto privato e che si divide, a sua volta, in responsabilita’ contrattuale ed extracontrattuale ed una responsabilita’ disciplinare che deriva dal rapporto di subordinazione tra l'infermiere e il datore di lavoro e dal rapporto tra l'infermiere e il Collegio ordinistico-disciplinare che scaturisce dall'iscrizione obbligatoria all'Albo professionale.
IL VOLUME DI PLASMA DEPURATO DA UNA DETERMINATA SOSTANZA NELL'UNITA' DI TEMPO SI MISURA CON:

Opzioni di Risposta
Creatinuria
Nessuna delle risposte
Creatinuria e sedimento urinario
Sedimento urinario
Clearance
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La risposta corretta e' la E
Il volume di plasma depurato da una determinata sostanza nell'unita’ di tempo si misura con la clearance; la depurazione del plasma puo’ avvenire ad opera di differenti organi, di cui i piu’ importanti sono rappresentati dal rene, dal fegato e dall’apparato respiratorio, tra i quali riveste grande importanza soprattutto la clearance renale. Quest’ultima risulta strettamente dipendente dal grado di filtrazione glomerulare nonche’ dalla secrezione e dal riassorbimento tubulare della specifica sostanza presa in studio. Di contro, la creatinuria rappresenta la quantita’ di creatinina escreta con le urine, sebbene essa possa essere utilizzata in associazione con la creatininemia per il calcolo della clearance renale della creatinina attraverso la formula C= (UxV)/P; tale valore, essendo la creatinina una sostanza completamente filtrata e non secreta ne’ riassorbita a livello renale, permette la valutazione della velocita’ di filtrazione glomerulare e puo’ essere utilizzato nel monitoraggio della funzionalita’ renale (risposta A errata). Invece, il sedimento urinario, ovvero l’insieme dei microscopici detriti, cellulari e non, che possono essere rinvenuti nell'urina, puo’ fornire indicazioni utili alla diagnosi di varie patologie come uretriti, prostatiti, sindrome nefrosica o disfunzioni epatiche ma non sullo smaltimento delle diverse sostanze (risposte C e D errate).
Il volume di plasma depurato da una determinata sostanza nell'unita’ di tempo si misura con la clearance; la depurazione del plasma puo’ avvenire ad opera di differenti organi, di cui i piu’ importanti sono rappresentati dal rene, dal fegato e dall’apparato respiratorio, tra i quali riveste grande importanza soprattutto la clearance renale. Quest’ultima risulta strettamente dipendente dal grado di filtrazione glomerulare nonche’ dalla secrezione e dal riassorbimento tubulare della specifica sostanza presa in studio. Di contro, la creatinuria rappresenta la quantita’ di creatinina escreta con le urine, sebbene essa possa essere utilizzata in associazione con la creatininemia per il calcolo della clearance renale della creatinina attraverso la formula C= (UxV)/P; tale valore, essendo la creatinina una sostanza completamente filtrata e non secreta ne’ riassorbita a livello renale, permette la valutazione della velocita’ di filtrazione glomerulare e puo’ essere utilizzato nel monitoraggio della funzionalita’ renale (risposta A errata). Invece, il sedimento urinario, ovvero l’insieme dei microscopici detriti, cellulari e non, che possono essere rinvenuti nell'urina, puo’ fornire indicazioni utili alla diagnosi di varie patologie come uretriti, prostatiti, sindrome nefrosica o disfunzioni epatiche ma non sullo smaltimento delle diverse sostanze (risposte C e D errate).
IL PERIODO DI INCUBAZIONE DI UNA MALATTIA E' IL LASSO DI TEMPO INTERPOSTO TRA:

Opzioni di Risposta
Guarigione da una determinata malattia e recidiva della stessa
Contatto con il patogeno e guarigione clinica
Produzione di immunoglobuline e guarigione
Contatto con il patogeno e attivazione del sistema immunitario
Il momento del contagio e sviluppo di sintomi clinici
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La risposta corretta e' la E
Il periodo di incubazione di una malattia rappresenta il lasso di tempo interposto tra Il momento del contagio e lo sviluppo di sintomi clinici; esso puo’ variare da un tempo relativamente breve, come poche ore in caso di intossicazione alimentare, a giorni, come in caso di alcune infezioni virali quali influenza o morbillo, fino anche ad anni, come avviene in caso di lebbra. Al contrario, il periodo di incubazione di una malattia non e’ correlato alla recidiva di una patologia, ne’ tantomeno alla guarigione clinica, alla produzione di immunoglobuline o al momento di attivazione del sistema immunitario (risposte A, B C e D errate).
Il periodo di incubazione di una malattia rappresenta il lasso di tempo interposto tra Il momento del contagio e lo sviluppo di sintomi clinici; esso puo’ variare da un tempo relativamente breve, come poche ore in caso di intossicazione alimentare, a giorni, come in caso di alcune infezioni virali quali influenza o morbillo, fino anche ad anni, come avviene in caso di lebbra. Al contrario, il periodo di incubazione di una malattia non e’ correlato alla recidiva di una patologia, ne’ tantomeno alla guarigione clinica, alla produzione di immunoglobuline o al momento di attivazione del sistema immunitario (risposte A, B C e D errate).
PER IMPERIZIA SI INTENDE:

Opzioni di Risposta
Rifiuto all’esecuzione di atti di propria competenza
Compimento di atti impropri, ma in modo adeguato
Compimento di atti di propria competenza, ma in modo inadeguato e pericoloso
Omissione di atti di propria competenza
Esecuzione di atti non prescritti
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La risposta corretta e' la C
Per imperizia si intende il compimento di atti di propria competenza, ma in modo inadeguato e pericoloso, generalmente per inesperienza (risposte A, B, D ed E errate). L’imperizia, insieme alla negligenza, ovvero la mancanza di impegno e di attenzione nell'espletamento delle proprie mansioni, e all’imprudenza, ovvero l’atteggiamento di chi, per sventatezza o per eccessiva audacia, agisce in modo da mettere in pericolo se’ stesso o altri, rientra nel reato di colpa generica; colpa generica e colpa specifica, costituita da inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline, rappresentano gli unici casi, oltre i casi di delitto preterintenzionale, in cui un fatto preveduto dalla legge come delitto ma commesso senza intenzione puo’ essere punito.
Per imperizia si intende il compimento di atti di propria competenza, ma in modo inadeguato e pericoloso, generalmente per inesperienza (risposte A, B, D ed E errate). L’imperizia, insieme alla negligenza, ovvero la mancanza di impegno e di attenzione nell'espletamento delle proprie mansioni, e all’imprudenza, ovvero l’atteggiamento di chi, per sventatezza o per eccessiva audacia, agisce in modo da mettere in pericolo se’ stesso o altri, rientra nel reato di colpa generica; colpa generica e colpa specifica, costituita da inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline, rappresentano gli unici casi, oltre i casi di delitto preterintenzionale, in cui un fatto preveduto dalla legge come delitto ma commesso senza intenzione puo’ essere punito.

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