Leggere, sottolineare e schematizzare sono attività fondamentali per acquisire una buona preparazione per il test di ammissione alla specializzazione in medicina. Tuttavia, queste attività richiedono almeno 3 mesi di studio. Se avete meno tempo a disposizione, potete concentrarvi sullo schematizzare e imparare soprattutto le informazioni nuove, ma senza trascurare alcuna materia. In seguito troverete dei suggerimenti utili sia se avete pochi mesi a disposizione, sia se il vostro obiettivo è più in lontananza. Per affrontare la prova di accesso alle Scuole di Specializzazione Medica, che copre praticamente tutto il sapere medico acquisito durante i 6 anni di studi in medicina, è essenziale avere un metodo di studio mirato.
Negli ultimi anni, il concorso per l’ammissione alla specializzazione in medicina ha assunto la forma attuale e oltre il 50% delle domande del test verteva su 8 materie specifiche. Inoltre, alcuni argomenti all’interno di queste materie tendono a ripetersi di edizione in edizione. Di seguito viene fornita la percentuale di domande relative alle 8 materie prevalenti nelle ultime 3 edizioni del test: tenetele presenti e valutate se sia opportuno rivedere il vostro programma di studi.
Molti degli argomenti trattati nel test di ammissione alla specializzazione in medicina tendono a ripetersi negli anni. Pertanto, non è necessario conoscere tutto su ogni materia: l’importante è selezionare le informazioni e concentrarsi sul risultato finale.
Affidarsi a metodi di studio ripetitivi e meccanici può sembrare la scelta più semplice, ma rischia di essere controproducente per il test di ammissione alla specializzazione in medicina. È molto importante che siate voi stessi a guidare il vostro processo di studio e che manteniate una visione lucida sull’attività che state svolgendo e su dove vi trovate. Lo studio è tanto più efficace quanto più è consapevole e attivo.
Non affrontate gli stessi argomenti sempre nello stesso ordine. Così facendo, si rischia di tralasciare involontariamente proprio i temi su cui dovremmo lavorare più intensamente, trovandoci poi nei guai il giorno dell’esame.
Quindi:
Il segreto è abbinare costantemente lo studio delle parti teoriche alle esercitazioni. Dedicare fin da subito all’esercizio un giorno alla settimana è necessario per rinforzare la preparazione teorica, ma il lavoro che fa davvero la differenza è rivedere le domande che avete sbagliato. Questo vi aiuta a metabolizzare le informazioni e a fissarle nella memoria in modo corretto. Esercitarsi anche quando ci si sente indietro con la teoria è un investimento che alla fine pagherà: se i risultati non sono come ve li aspettate, è il momento di insistere senza abbattervi.
Gli esperti del Ministero che preparano le domande per il test di ammissione alla specializzazione in medicina tendono a strutturarle in modo simile, includendo distrattori che potete imparare a riconoscere ed escludere. Pertanto, può essere un errore esercitarsi esclusivamente su appunti e materiali utilizzati durante gli anni di studi in medicina. È consigliabile affiancare alle esercitazioni su questi materiali anche domande tratte da concorsi precedenti o sviluppate da altri studenti che si sono preparati per il concorso negli anni precedenti.
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